VITERBO - L’Università della Tuscia si rialza, più determinata che mai, dopo il devastante incendio che lo scorso 4 giugno ha colpito la facoltà di Agraria al Riello, in particolare il Dibaf – Dipartimento per l’innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali.
“Stiamo completando il nuovo laboratorio di protezione delle piante. Siamo già operativi su alcune attività e contiamo di tornare pienamente a regime entro due o tre settimane,” annuncia il professor Andrea Vannini, ordinario del dipartimento.
Il rogo era divampato durante interventi di impermeabilizzazione del tetto, distruggendo decenni di strumentazioni e ricerche. Nonostante lo choc e i danni ingenti, il Dibaf non si è mai fermato. Grazie a risorse accantonate con lungimiranza e alla determinazione del personale e dei giovani ricercatori, è stato avviato un percorso di ricostruzione che oggi sta dando i suoi frutti.
“Abbiamo dato fondo ai fondi destinati agli imprevisti. Questo ci ha permesso di reagire subito, ripristinare progressivamente i materiali e riaprire le porte ai nostri studenti e dottorandi, che ringrazio di cuore per aver creduto nella possibilità di rinascere,” sottolinea Vannini.
Un ringraziamento speciale va anche a chi ha sostenuto il dipartimento nei giorni più difficili. “Grazie agli amici, alle aziende, ai colleghi che ci hanno aiutato in tanti modi. E grazie alla startup Nature 4.0 che ci ha ospitati nelle sue strutture e a tutti quelli che ci hanno dimostrato solidarietà, anche solo con un messaggio o un like: ci hanno dato la forza di andare avanti,” conclude il docente.
A un mese dall’incendio, il Dibaf torna simbolo di resilienza e ripartenza, pronto a ricominciare la propria missione di ricerca e innovazione per il territorio.